Salve a tutti da Raimondo Bruschi per Opinions b-Farm.
Le startup hanno coniato la frase: “Il lavoro non ti cerca, crealo”. In realtà, esistono molte posizioni che potrebbero essere l’obiettivo di un’occupazione stabile, non creata tramite una startup, che ne sono l’interpretazione di un mondo del lavoro che cambia.
In un recente articolo apparso su LinkedIn – LinkedIn, un social network che i giovani non conoscono ma dovrebbero conoscere per poter trovare opportunità di lavoro e soprattutto potersi presentare con le proprie competenze senza peraltro escludere tutte le persone che lavorano e dovrebbero avere una posizione in questo social network – dove veniva presentata una classifica, o meglio un’indicazione, di quali siano i lavori più in crescita in Italia.
Al primo posto troviamo l’addetto allo sviluppo commerciale, le competenze che vengono indicate sono di Lead Generation B2B con la specializzazione di conoscere tecnologie, mezzi di comunicazione E servizi professionali disconosciuti ai più con un’equa ripartizione tra uomini e donne.
La successiva posizione emergente è relativa al responsabile della sostenibilità, un argomento che è diventato predominante.La cosa che colpisce è che la distribuzione per genere è nettamente a favore del 63% delle donne per questa posizione.
Un’altra posizione che trova invece una prevalenza negli uomini è la Sicurezza Informatica aziendale, quella che tutti temiamo relativamente a possibili disastri derivanti da attacchi informatici.
Altalenante naturalmente è la richiesta, se andiamo alla quarta posizione, di customer success Management: la persona che si preoccupa di gestire il portafoglio dei clienti attraverso tutte le fasi del processo di vendita con l’obiettivo di installare le relazioni positive e fidelizzare.
Un posto che ritengo da sempre ambito è quello del direttore della farmacia, nell’ottica dell’indirizzo diverso che le farmacie stanno cercando, non essendo più la piccola farmacia ma delle vere e proprie strutture simili ad un supermercato. Anche qui vi è una leggera prevalenza delle donne per il 60%.
Vi è poi il Data Engineering, colui che si occupa di individuare le tendenze nell’ambito dei dati e di sviluppare e perfezionare i dati, rendendoli adatti ad usi analitici ed operativi. In questo caso la distribuzione del genere torna ad essere nettamente a favore con il 72% degli uomini.
In tutte queste posizioni, senza proseguire c’è un’evidenza della possibilità di svolgere in remoto il
proprio lavoro. Stiamo parlando naturalmente dell’attività commerciale, per la sostenibilità per il 2% (a mio parere stranamente) e anche per l’analista della sicurezza informatica con l’8%. Mentre torna ad essere abbastanza disponibile la possibilità di trovare occupazione in remoto per i customer success management. Il direttore di farmacia non è indicato, ma è scontato che probabilmente debba svolgere la propria attività presso i locali dell’impresa.
Seguono data engineering, cloud Engineering, Cyber Security Engineering, machine Learning Engineering; tutte figure professionali che richiedono delle competenze specifiche ingegneristiche.
Mi ha colpito inoltre alla decima posizione il responsabile dello sviluppo aziendale, prerogativa che generalmente nelle aziende italiane è del titolare o comunque non è delegata a un dipendente a mio parere. La predominanza ovviamente è quella degli uomini.
Vi sono altre figure aziendali come lo sviluppatore delle vendite, lo sviluppatore di software, il responsabile degli acquisti, il programmatore e lo sviluppatore di back-end e di front-end.
C’è una nuova posizione come partnership manager, colui che gestisce rapporti con il partner aziendale. In questo caso strano caso la predominanza è parentetica tra donne e uomini al 50%, con un 15% di possibilità di lavorarci in remoto.
Qualche spazio trova tra le ultime posizioni il consulente in Mergers & Acquisitions (M&A), cioè colui che si occupa di comprare o vendere aziende, probabilmente è più da libero professionista, o posizioni come il product owner, colui che si occupa di massimizzare il valore generato da un determinato prodotto risultante dal lavoro del team di sviluppo.
Sicuramente vi sono poi figure professionali che non esistevano come l’ingegnere robotico e residuali di alcune posizioni come consulente legale o responsabile della parte legale che generalmente viene delegato all’esterno.
Si aggiunge il Brand Specialist, che si occupa in particolare di alcuni prodotti o di alcuni marchi delle aziende ed è responsabile delle strategie. Spesso questo ruolo veniva svolto dal titolare o era ad appannaggio di qualcuno vicino alla proprietà.
Questo per dire come il lavoro cambia e come potrebbe cambiare nella ricerca di un posto di lavoro stabile e non creato dall’opportunità che una propria azienda crea, come nel caso delle startup.
A questo punto potremmo dire “Se il lavoro non ti cerca, te lo crei”.
Vi ringrazio dell’ascolto, alla prossima e a risentirci
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