Per fare questo articolo faccio una premessa. Qualche sera fa, io faccio parte di un’associazione culturale che si occupa dell’organizzazione di un Festival letterario, la presidentessa dell’associazione durante una recente riunione è piuttosto allarmata. Tra l’allarmato e l’affascinante parla di questo tool di intelligenza artificiale, sostanzialmente l’ha proprio sperimentato lei, ha riprodotto davanti ai suoi occhi un testo praticamente letterario, con delle caratteristiche praticamente indistinguibili rispetto ad un testo invece prodotto unicamente da mente umana.
Questo tool è molto famoso. Qui si parla molto ultimamente di Chat GPT, allora come nasce chat GPT? ChatGPT nasce non in realtà come strumento di scrittura ma come strumento conversazionale perché chat GPT simula una conversazione, è un algoritmo che elabora in maniera conversazionale delle risposte più o meno precise a seconda della sola citazione della domanda e della precisione della domanda che viene fatta. Sostanzialmente è basato su un sistema di machine learning, cioè si allena a imparare in maniera autonoma. Per dare risposte sempre più accurate si allena ed apprende in realtà con una velocità straordinaria ed in questo senso probabilmente è salito così tanto agli onori della cronaca perché ha una enorme velocità di elaborazione.
In questo senso, appunto, proprio per questa capacità di elaborazione e questo tool da conversazionale è anche diventato in qualche modo di scrittura. Pensiamo ad esempio al copywritng o a certi stili di scrittura molto specifici e quindi alle applicazioni che può avere questo strumento e anche al timore che può ruotare attorno a uno strumento di questo tipo, soprattutto quando si parla di creatività, di arte, quindi, di attività che vengono considerate prettamente umane.
Il punto fondamentale, però che è vero sì che chat GPT ha una capacità di elaborazione enorme, può riprodurre, ma resta il fatto che l’input deve essere da parte di un’intelligenza umana. All’inizio appunto è la domanda corretta, è l’input corretto che fa avviare a ChatGPT una conversazione strutturata.
Quindi ci si può aiutare, Eh? Io non credo ancora che ci troveremo di fronte a scenari apocalittici, come in quelle in cui i robot prendono in possesso di tutto e si si sostituiscono. Come diceva il mio papà sicuramente l’intelligenza artificiale, il digitale è protesico, questo è indubbio, ma le protesi si innestano su qualcuno che ne ha bisogno, non camminano da sole come la Mano di Mercoledì Addams.
Tutti questi esempi, tutte queste premesse narrative, tutte queste integrazioni circostanziali mie, proprio per far capire che probabilmente c’è GPT, lo stesso tipo di intervento l’avrebbe potuto fare anche in maniera iper-esaustiva ma dubito sarebbe riuscito a inserire tutti questi dettagli biografici quindi non abbiamo paura, una protesi resta una protesi, non andrà in giro camminando da sola come la Mano di Mercoledì.
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