Ciao, bentornato nella rubrica rimozione CO2 obiettivo NET zero e oltre.
In questo contributo approfondiamo insieme i pro e i contro delle tecnologie emissioni negative.
L’impegno di investimenti nel settore è già oggi incredibile, per il traguardo del 2050 si parla di un mercato che può raggiungere il triliardo di dollari. Questa la metterei nei pro.
Il minimo che possiamo fare ora è capire le motivazioni di una crescita simile: cosa rende le NET tanto vantaggiose? Quali sono gli interessi immediati e quelli nascosti al pubblico?
l’elemento più interessante è il percorso che ci aspetta per evitare errori e il rischio di compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione.
Iniziamo con i vantaggi: per prima cosa le NET permettono di agire attivamente sulle emissioni. Ridurle va bene, annullarle è ottimo, ma eliminare le emissioni storiche (ovvero quelle già presenti in atmosfera) è il risultato che avrà un vero impatto nel controllo del riscaldamento globale.
Inoltre, possiamo creare un nuovo sistema circolare di consumo e riutilizzo: se finora la CO2 emessa abbandonava il ciclo produttivo, a breve verrà riciclata in prodotti innovativi e, una volta emessa, recuperata tramite le NET.
A livello economico, ciò implica la nascita di moltissime professioni e imprese.
L’aspetto che preferisco, tuttavia, riguarda una visione più generale del futuro. Lo sviluppo e l’impiego di queste tecnologie non è limitato alle necessità attuali, ma risulterà in un fattore determinante nel controllo delle attività umane e influirà sul benessere del pianeta. Si tratta di vedere un problema come una risorsa che potrebbe essere utilizzata perfino per andare nello spazio.
Sono personalmente convinto che sia parte integrante di un sistema futuro in cui ogni elemento sarà fortemente collegato e interdipendente.
D’altra parte, ci sono dubbi, rischi e difficoltà che coinvolgono aspetti scientifici, economici e politici a livello naturale. L’impatto del sequestro di CO2 in oceani e altri ecosistemi è sconosciuto e un’attività incontrollata rischia solo di peggiorare la situazione
Ad esempio, c’è il rischio di ampliare le zone sottoposte agli effetti della crisi climatica oppure di rallentare l’approvazione da parte dei governi di progetti simili: ci troviamo come su un terreno minato dove il tempo a disposizione è estremamente limitato e non possiamo permetterci errori, per questo al momento hanno la priorità lunghi progetti di ricerca per valutare gli effetti di diverse tecnologie, un passo necessario per avere soluzioni di qualità.
Uno dei maggiori problemi è che la scalabilità dei progetti NET è molto complessa. Inoltre, c’è il rischio di accelerare la crescita a tutti i costi a scapito della qualità.
L’aspetto negativo che più mi preoccupa sono i rapporti e gli incentivi che le compagnie più inquinanti, quelle del settore energetico, stanno allestendo per continuare le proprie attività.
Gli investimenti nell’innovazione tecnologica sono una buona notizia in termini di attenzione del pubblico e di scalabilità; tuttavia, è preoccupante perché si tratta di un tentativo di mantenere lo status quo.
Creare un sistema estremamente complesso come le infrastrutture di rimozione della CO2 non è una soluzione per permettere alle compagnie energetiche di continuare come prima, ma un passo necessario che viene dopo che queste hanno ridotto se non annullato le emissioni.
Purtroppo, l’incertezza e l’urgenza che caratterizzano il settore rendono difficile prendere le migliori decisioni possibili.
Spero che questa analisi ti abbia chiarito la situazione in cui si trova il settore. Personalmente sono ottimista, nonostante risolvere le difficoltà trattate richiederà un impegno globale mai visto prima e questo sarà proprio il tema che voglio esaminare successivamente.
Ti aspetto al prossimo contributo
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